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Grandi Sche(r)mi – Uscite al cinema del 28 marzo 2019

Ricorre l’insolito fra i titoli in distribuzione questa settimana. Qualcosa da approfondire, con cui convivere o dal quale affrancarsi…

Tema comune dei film in uscita? Le anomalie, siano esse nei rapporti, nell’aspetto o nel sistema.

Felicity Jones nel biopic Una giusta causa (di Mimi Leder) è la battagliera avvocatessa Ginsburg; nel suo percorso in salita con il marito-collega (Armie Hammer), la perorazione d’un caso di discriminazione di genere. Incertezze costituzionali anche in Bentornato Presidente, sequel di Giancarlo Fontana e Giuseppe G. Stasi, con Claudio Bisio (circondato, fra gli altri, da Felberbaum, Calabresi e Poggi) chiamato stavolta a guidare un litigioso e composito governo in Bentornato Presidente.

La stranezza diventa fisica (per i più superficiali) nel remake in live action di Tim Burton Dumbo (con Farrell, Keaton, DeVito, Green), dove il noto elefantino dalle grandi orecchie è accolto (nonché sfruttato) da un circo, e nello svedese Border – Creature di confine di Ali Abbasi, che narra il curioso legame tra una doganiera dal fiuto eccezionale e dalle fattezze insolite e un suo misterioso simile.

A proposito di incontri, in Tutte le mie notti (di Manfredi Lucibello) c’è quello pericoloso d’una Benedetta Porcaroli – in fuga da una festa dopo aver assistito a un presunto omicidio – con Barbora Bobulova, che la soccorre e tenta di dissuaderla. Sono già amiche, invece, Angela Fontana, Blu Yoshimi e Denise Tantucci, in vacanza post-maturità in barca a vela e rischiosamente connesse ai social in LikeMeBack di Leonardo Guerra Seragnoli, mentre erano stretti sodali Matthias Schoenhaerts (un criminale) e Reba Kateb (un agente) in Fratelli nemici – Close Enemies (di David Oelhoffen).

Subentra l’elemento fantastico negli ultimi arrivi al cinema, The Prodigy – Il figlio del male di Nicholas McCarthy, con Taylor Schilling madre d’un bimbo posseduto, e Captive State di Rupert Wyatt, con Ashton Sanders, John Goodman e Vera Farmiga che vivono su una Terra invasa da anni da avidi alieni.

raxam

Essere avvolti dal buio, completamente proiettati verso un grande schermo sul quale si rincorrono immagini oggi squillanti, domani grigie, dopodomani mute, ma sempre in grado di creare cariche emotive più o meno durature, a volte perfino contrastanti. Sensazioni uguali e diverse delle quali Raxam non potrebbe fare a meno e della cui intensità propone la propria analisi. Condivisibile o meno, è comunque l'invito a non dimenticare un rito aggregativo e assai stimolante per la mente, perpetuatosi nonostante tutto per 120 anni: il cinema al cinema. E ragionarci su, o almeno provarci, non guasta mai.

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