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Grandi Sche(r)mi – Uscite al cinema del 25 luglio e dell’1 agosto 2019

Nel passaggio da una stagione cinematografica all’altra si ride e ci si spaventa, meraviglia, commuove. Non mancano di sicuro i nomi di richiamo.

Si chiude la stagione 2018-2019. E inizia la 2019-2020!

Giovedì 25 giunge un trittico eterogeneo. C’è La piccola boss Marsai Martin (diretta da Tina Gordon Chism), inflessibile imprenditrice (Regina Hall in versione adulta) risvegliatasi con fattezze da adolescente. Solo l’assistente Issa Rae lo sa. Di ritorni (ma con personaggi diversi, resi da Chris Hemsworth e Tessa Thompson, supportati da Liam Neeson ed Emma Thompson) tratta pure F. Gary Gray in Men in Black – International.

Dopo un incontro ravvicinato che le ha segnato l’infanzia, una signorina è reclutata nelle forze speciali anti-aliene e, con un aitante collega, scopre una pericolosa infiltrazione. Altro ambiente straniante al centro dell’horror di Ari Aster Midsommar – Il villaggio dei dannati, immerso in Svezia nel corso di un antico e sempre più sinistro rituale, nel quale si ritrovano i già provati statunitensi Jack Reynor e Florence Pugh.

Quest’ultima è – con Lena Headey, Nick Frost, Vince Vaughn – nel cast del primo dei film in uscita l’1 agosto, Una famiglia al tappeto (di – e con – Stephen Merchant), storia d’una ragazza inglese educata, con il fratello Jack Lowden, al wrestling e selezionata alla WWE, in Florida, dove la consiglierà Dwayne Johnson! Ancora bei nomi (oltre a Jodie Foster, Goldblum, Bautista, Boutella…) in Hotel Artemis di Drew Pearce, su una notte movimentata del 2028 in un ospedale segreto per criminali in fuga.

Nel paradosso si muove poi Eros Puglielli con il suo Nevermind (con Sassanelli, Michelini, Sartoretti…), cinque vicende grottesche legate a cattive abitudini. È a sua volta una commedia italiana Dolcissime (di Francesco Ghiaccio, con mini-ruoli per Solarino e Marchioni), su tre sedicenni sovrappeso che si riscattano grazie al nuoto sincronizzato. Di un giovane (rapito) narra infine Tesnota (di Kantemir Balagov), in cui agisce davvero solo la sorella maggiore Darya Zhovnar.

raxam

Essere avvolti dal buio, completamente proiettati verso un grande schermo sul quale si rincorrono immagini oggi squillanti, domani grigie, dopodomani mute, ma sempre in grado di creare cariche emotive più o meno durature, a volte perfino contrastanti. Sensazioni uguali e diverse delle quali Raxam non potrebbe fare a meno e della cui intensità propone la propria analisi. Condivisibile o meno, è comunque l'invito a non dimenticare un rito aggregativo e assai stimolante per la mente, perpetuatosi nonostante tutto per 120 anni: il cinema al cinema. E ragionarci su, o almeno provarci, non guasta mai.

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