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Grandi Sche(r)mi – Uscite al cinema del 14 marzo 2019

Al cinema un paio di biografie e alcune vicende – purtroppo – veridiche. Ma non si può dire che non ci siano pure degli sguardi ironici…

Un occhio alla realtà, uno all’avventura. Le uscite al cinema questa settimana sono “strabiche”?

Iniziamo dal corale La notte è piccola per noi: Gianfrancesco Lazotti racconta un sabato sera in un locale, fra coppie disfatte e amori possibili. Nel cast, fra i tanti, Capotondi, Andreozzi, Mannino, Reggiani, Leroy, Panaro, Sartoretti, Thony. Quest’ultima recita con Pif (e Renato Carpentieri) nel nuovo lavoro di Daniele Luchetti, Momenti di trascurabile felicità, storia d’un uomo perito in un incidente che ha facoltà di resuscitare per… 92 minuti!

Impresa diversa per la cagnetta protagonista di Un viaggio a quattro zampe di Charles Martin Smith: deve percorrere una lunghissima distanza per ricongiungersi al padrone Jonah Hauer-King. Con Sara e Marti – Il film (di Emanuele Pisano, con Aurora Moroni e Chiara del Francia), in cui le sorelle dell’omonima serie affrontano una vacanza siciliana tenera e difficile, terminano i titoli più rosei (anche perché l’horror di Adam Robitel  Escape Room, nel quale sei sconosciuti – Taylor Russell, Deborah Ann Woll, Logan Miller, Tyler Labine, Nik Dodani, Jay Ellis  – sono coinvolti in un misterioso gioco mortale, non fa certo ridere).

Se nel dramma di Meryem Benm’Barek Sofia (alias Maha Alemi) si parla d’una ragazza marocchina costretta a nascondere il parto, Il coraggio della verità (di George Tillman Jr.) illustra la battaglia dell’adolescente Amandla Stenberg, che protesta contro l’uccisione di un suo amico a opera della polizia.

Restano due storie vere, Boy Erased – Vite cancellate di (e con) Joel Edgerton e La promessa dell’alba di Éric Barbier. Narrano, rispettivamente, di un diciannovenne gay (Hedges) obbligato dai religiosi genitori (Kidman e soprattutto Crowe) a seguire un programma di riconversione e dell’esistenza dello scrittore Romain Gary (Niney), aviatore in guerra costantemente spronato dalla madre (Gainsbourg).

raxam

Essere avvolti dal buio, completamente proiettati verso un grande schermo sul quale si rincorrono immagini oggi squillanti, domani grigie, dopodomani mute, ma sempre in grado di creare cariche emotive più o meno durature, a volte perfino contrastanti. Sensazioni uguali e diverse delle quali Raxam non potrebbe fare a meno e della cui intensità propone la propria analisi. Condivisibile o meno, è comunque l'invito a non dimenticare un rito aggregativo e assai stimolante per la mente, perpetuatosi nonostante tutto per 120 anni: il cinema al cinema. E ragionarci su, o almeno provarci, non guasta mai.

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