GioSada si avvicina con la sua intrigante allure di “bello e dannato” nel vorticoso andirivieni del backstage e già con un solo sguardo ci travolge. Lo abbiamo intervistato il 12 Marzo al centro commerciale Conca D’Oro in occasione del quarto anno dalla sua apertura.
GioSada, per il pubblico italiano, semplicemente Giovanni Sada per gli amici e parenti, è il trionfatore della nona edizione di X-Factor. E’ focoso e profondo allo stesso tempo; parla velocemente ma con coscienza e nella voce calda e forte si può riconoscere, alle volte, una vezzosa cadenza pugliese, caro retaggio della sua Bari. Il suo primo Album Giosada, pubblicato dalla Sony BMG lo scorso dicembre, è stato trainato nelle Hit Chart nazionali dal singolo d’esordio, nonché celestiale inedito presentato durante la finale del talent, Il Rimpianto di te. Occhi d’onice,magnetici e viscerali ,volto barbuto, mascolino e sfuggente, che si illumina di ludica ironia -nella maliziosa consapevolezza d’essere avvenente e dunque ammirato e desiderato- Giosada si lascia intervistare con spigliatezza ma non lesina pensieri sinceri che mettono bene in luce la sua bell’anima.
Cos’è Palermo vista attraverso gli occhi Giosada?
Sono molto affezionato a Palermo; negli anni sono venuto a suonare qui parecchie volte con la mia band, l’ultima volta nel 2013. Mancavo da 3 anni e mi piangeva il cuore; difatti oggi abbiamo recuperato tutto il recuperabile…mangiando l’impossibile; amo la pasta con le sarde e l’ho presa fino ad oggi a pranzo, chiamatemi GioSarda! (ride di gusto). Però ogni volta che veniamo è così; perché la città ha in sè un’aria speciale, che a me piace tantissimo e per questo motivo ci ritorno sempre con grande piacere.
Che luogo della città ti ha più colpito ?
Il luogo che più mi ha impressionato, la prima volta che sono venuto qui, è stata la Vucciria; è un’ambientazione che, per chi viene da fuori, è strana; molto particolare è la sintonia che genera con coloro che la vivono. Direi che è sorprendente e bellissima!
Come si gestisce una popolarità come la tua, arrivata all’improvviso, e che ti porta oggi ad essere qui?
Non mi isolo; ho deciso di gestire la popolarità creando con la mia band, e gli stessi Shorty e Urban Stranger, un polo di connessione che mi aiuti – e ci aiuti- ad affrontare con tranquillità e nel migliore dei modi l’entità della cosa. Mi sono accorto, inoltre, che facendo leva sulla disponibilità -personale e di chi ci circonda- ci si può misurare con qualsiasi cosa!
Davide Shorty avrà fatto per te gli “onori di casa”, in queste giornate palermitane?
Certamente! Giusto ieri sera sono stato ospite al suo concerto, con la sua band londinese I Retrospective for Love! E ed è stata una bellissima serata. Oggi lui è qui al mio concerto! Questo rende molto bene la portata della nostra amicizia; è bello avere un amico come lui, ed averlo qui presente fa tanto piacere! ( Clicca qui per leggere la nostra intervista a Shorty )
Quanto manca per il tuo nuovo Album?
Attualmente ci sto lavorando, con grande impegno! E tra i mesi di settembre e ottobre, dovrebbe uscire (il primo Album composto da tutti pezzi inediti ndr). Per il singolo che lo anticipa, invece, manca pochissimo, sono trepidante e allo stesso tempo elettrizzato!
Che colore conferiresti al tuo bell’inedito, nonché vincitore di XFactor, “Il Rimpianto di Te”?
Direi …indaco, con sfumature di celeste e grigio!
Hai partecipato ad un film, l’opera prima di Fabrizio Pastore dal titolo “Dove chi entra urla”, nel ruolo del ribelle Priso. Raccontaci questa tua esperienza.
Appaio pochi minuti nel film; è un piccolo ruolo che avevo fatto amatorialmente prima di intraprendere il percorso di XFactor9. In realtà prima ancora avevo fatto teatro e questa è stata un’esperienza felice sotto la guida del mio amico Fabrizio Pastore.
Ripeteresti, ripeterai l’esperienza?
Si, perché no! Mi piacerebbe molto!
Giosada ci saluta con un amabile vigore che ben gli si addice. Ci abbraccia per un selfie, e prosegue il suo pomeriggio tra giovani fan adoranti, l’ottima performance dal vivo – con la foga poetica de Il Rimpianto di Te, l’omaggio a David Bowie nell’ottima esecuzione di Rebel Rebel e a sorpresa un duetto da brivido con Davide Shorty dell’intrigante song Retrogade di James Black– e il firma copia del suo Album omonimo.