La Maestra Giulia Compagno ci svela tutte le emozioni del flamenco, danza antichissima con potere benefico per corpo e spirito
Calarsi in un’atmosfera sensuale e terribilmente affascinante è possibile grazie alla forma d’arte del flamenco. Una disciplina unica nel suo genere, nata da una contaminazione di popoli, usi e tradizioni folkloristiche che hanno origini antichissime.
Il flamenco nasce in Spagna e proprio di questo Paese ha assorbito tutto: i colori, i costumi, la passione rovente, calde atmosfere che solo gli ambienti andalusi possono regalare.
Strumento per esprimere le proprie emozioni e stati d’animo, il flamenco è l’arma che solo il nostro “Io” più profondo può cogliere realmente. Un’espressione artistica popolare di estrema bellezza e grandezza. Un’arte spettacolare che unisce il canto, la danza e l’accompagnamento musicale, una manifestazione culturale con secoli di storia che costituisce ancora oggi un autentico segno di identità di numerose comunità.
E noi, curiosi di scoprire tutti i segreti che si celano dietro il flamenco, abbiamo intervistato la Maestra Giulia Compagno, ballerina palermitana e cultrice di questa energica disciplina che oggi attrae attorno a sé milioni di persone.
Benvenuta Giulia, ci racconti dell’origine di questa disciplina così entusiasmante?
Il flamenco ha origine in Andalucía alla fine del 1400. In quegli anni questa meravigliosa arte cominciava a muovere i primi passi e tutt’ora continua ad evolversi. Nell’Andalusia di quei tempi, i gitani (popolo nomade proveniente dall’India), i mori e gli ebrei sefarditi condividevano la condizione di esclusi e si trovavano spesso a condividere i nascondigli lontani dalle città. Questa convivenza permise di contaminare le reciproche tradizioni, i canti, i balli e le forme di espressione artistica di quei popoli.
E poi, un altro tassello fondamentale per arrivare al flamenco, quello che oggi conosciamo e apprezziamo tanto, fu la tradizione spagnola che negli anni compenetrò perfettamente quella gitana. Insomma, il flamenco è frutto di una MEZCLA per usare una parola spagnola!
Quali differenze ci sono, secondo te, tra la tradizione folkloristica spagnola e quella italiana?
Vi sono tantissime differenze tra l’evoluzione del folklorismo italiano e quello spagnolo. Quello italiano è rimasto uguale, ormai, potrei dire, quasi obsoleto e poco apprezzato; quello spagnolo, e parlo in questo caso del flamenco, è sempre vivo, si aggiorna continuamente pur mantenendo le sue caratteristiche originarie. Il flamenco ormai è tradizione di tutti, di tutto il mondo, non solo di un popolo. Infatti, è stato dichiarato dall’UNESCO Patrimonio dell’umanità.
E tu invece, come ti sei avvicinata a quest’arte?
Io ho cominciato a studiare danza classica a 4 anni, ma arrivata all’adolescenza sentivo che, per quanto potessi amarla, non mi rispecchiava a pieno. Ad oggi posso dire che devo tutto a mia cugina, quando a 18 anni mi invitò al suo saggio di danza. Lei studiava flamenco in quegli anni e così, guardandola, mi resi conto che c’era qualcosa di pazzesco che mi stava letteralmente coinvolgendo. Da allora non ho mai smesso! E ho ritrovato il mio essere, quella parte di Giulia che cercavo e che finalmente avevo ritrovato.
E’ vero che il flamenco, come danza, non si balla solo con i piedi ma, soprattutto, con il cuore?
Al 100%! Il flamenco non nasce come una disciplina del tutto codificata, a differenza delle altre danze accademiche. Non nasce come esibizione delle proprie capacità tecniche ma come “strumento”, o meglio dire “arma”, per esprimere i propri sentimenti e le proprie emozioni. Ricordiamoci sempre che il flamenco era il linguaggio che i gitani utilizzavano per condividere tra loro, in famiglia, la propria vita.
E per concludere, quali colori e sensazioni trasmette secondo te questa forma artistica? Qual è il suo potere espressivo e benefico soprattutto?
Il flamenco è meraviglioso, dà la possibilità di esprimere tutti i colori e tutte le sfaccettature dell’animo umano. Comprende al suo interno tantissimi generi diversi (chiamati PALOS) ed ognuno di questi dà la possibilità di esprimere se stessi in diversi momenti della propria esistenza. Ogni PALO si adatta ad un diverso stato d’animo e questo sicuramente è terapeutico per il corpo e la mente. Il flamenco non ti lascia mai solo!