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Film in uscita al cinema del 24 maggio 2018

Toni, situazioni, generi, nazionalità cambiano, ma i film in uscita al cinema hanno tanto da raccontare. Come in questa settimana discretamente affollata di titoli.

Pluralità di epoche e temi. La varietà delle uscite cinematografiche è notevole.

Il più veloce (giunge mercoledì 23) è il Millennium Falcon vinto al gioco da un giovane Han (Alden Ehrenreich) nel prequel/spin-off di Ron Howard Solo: A Star Wars Story (con Harrelson, Clarke, Glover jr., Bettany). Ulteriore avventura spaziale è, volendo, Sergio e Sergei – Il professore e il cosmonauta, di Ernesto Daranas con Tomás Cao, Héctor Noas, Ron Perlman, storia (vera!) d’un sovietico dimenticato nella sua navicella che riceve insperato aiuto via radio da un docente cubano.

La trama fornisce un relativo assist per Hotel Gagarin, esordio di Simone Spada con Amendola, Argentero, Battiston, Bobulova: gruppo d’italiani, convinto da un cialtrone a girare un film nella fredda Armenia, s’affiata. Un po’ di calore umano servirebbe a Lætitia Dosch in Montparnasse femminile singolare (regia Léonor Serraille): dopo lunga assenza non trova sistemazione a Parigi. Da lì torna Shaïn Boumédine, sceneggiatore che cerca ispirazione nel vacanziero (e tentatore…) villaggio meridionale di Mektoub My Love – Canto Uno di Abdellatif Kechiche.

A parte un’altra vicenda di sentimenti contrastanti, La terra di Dio (dove l’inglese Francis Lee narra l’imprevista relazione tra il fattore Josh O’Connor e il lavorante Alec Secareanu), gli ultimi titoli son italiani. Due biografici: Stato di ebbrezza (in cui Luca Biglione illustra l’inferno alcolico d’una cabarettista, alias Inaudi) e Rudy Valentino (sul divo corregionale dell’autore Nico Cirasola nel 1923), con Pietro Masotti più Haber e Cardinale. Il primo recita pure ne La settima onda (di Massimo Bonetti, con Montanari e Solarino), su un pescatore sognatore, la seconda è nel corale Nobili bugie di Antonio Pisu (con, oltre al padre Raffaele, Marescotti, Giannini, Salerno), commedia su una ricca famiglia decaduta ospitante per avidità degli ebrei in fuga nei ’40.

raxam

Essere avvolti dal buio, completamente proiettati verso un grande schermo sul quale si rincorrono immagini oggi squillanti, domani grigie, dopodomani mute, ma sempre in grado di creare cariche emotive più o meno durature, a volte perfino contrastanti. Sensazioni uguali e diverse delle quali Raxam non potrebbe fare a meno e della cui intensità propone la propria analisi. Condivisibile o meno, è comunque l'invito a non dimenticare un rito aggregativo e assai stimolante per la mente, perpetuatosi nonostante tutto per 120 anni: il cinema al cinema. E ragionarci su, o almeno provarci, non guasta mai.

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