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Film in uscita al cinema – 11 luglio 2019

Settimana con pochi film in uscita al cinema e firme importanti, tutti girati in Europa. Già da alcuni titoli emerge un ulteriore filo conduttore.

Il concetto di “casa” (in quanto luogo sicuro e/o distante, minacciato o minaccioso) accomuna i film in uscita questa settimana. Certo, ogni autore la vede a modo suo…

Per Jon Watts, regista di Spider-Man – Far from Home (in sala da mercoledì 10), l’eroe (ancora Tom Holland) è chiamato ad agire in un ambiente diverso dal suo: durante una vacanza nel Vecchio Continente con i suoi compagni di scuola che dovrebbe aiutarlo a riprendersi, Peter Parker dovrà rispondere alla chiamata di Nick Fury (Samuel L. Jackson, “prestito” di altri titoli Marvel così come Jon Favreau) per contrastare l’attacco di alcune pericolose creature. Nel cast, oltre alle sperimentate Zendaya e Marisa Tomei, entra Jake Gyllenhaal.

Per converso, Welcome Home, che oltre a essere il nome del thriller di George Ratliff è, nel contesto della sua trama, un sito per affittare abitazioni, racconta di una coppia in crisi (Emily Ratajkowski e Aaron Paul) che prova a trascorrere un periodo rilassante in un’isolata villetta italiana; purtroppo il fascinoso vicino (Riccardo Scamarcio) s’insinua tra i due.

Per quanto riguarda Domino, che segna il ritorno dietro la macchina da presa di Brian De Palma, è la produzione (danese) a ribadire il tema della lontananza. Per il resto, si tratta di un poliziesco in cui due agenti di Copenaghen (Nikolaj Coster-Waldau e Carice van Houten) si mettono sulle tracce di un terrorista che ha colpito un loro collega. Guy Pearce in un ruolo da cattivone.

Restiamo sempre in Europa per l’ultimo dei nuovi arrivi al cinema con il testamento di Andrzej Wajda, Powidoki – Il ritratto negato, biografia del pittore polacco Władysław Strzemiński (Bogusław Linda), promotore della corrente dell’Unismo. Ammirato dai suoi allievi ma osteggiato nel dopoguerra dal sospettoso  Partito Socialista del suo Paese, ebbe molte difficoltà nel portare avanti la sua arte.

raxam

Essere avvolti dal buio, completamente proiettati verso un grande schermo sul quale si rincorrono immagini oggi squillanti, domani grigie, dopodomani mute, ma sempre in grado di creare cariche emotive più o meno durature, a volte perfino contrastanti. Sensazioni uguali e diverse delle quali Raxam non potrebbe fare a meno e della cui intensità propone la propria analisi. Condivisibile o meno, è comunque l'invito a non dimenticare un rito aggregativo e assai stimolante per la mente, perpetuatosi nonostante tutto per 120 anni: il cinema al cinema. E ragionarci su, o almeno provarci, non guasta mai.

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