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Film in arrivo al cinema: uscite del 4 ottobre 2018

Questa settimana tanti film in arrivo al cinema. Prevalgono i misteri e le ambientazioni in posti isolati, ma non vuol dire che non ci sia da sorridere.

Relazioni visibili o nascoste fra le nuove uscite. Che sono tante.

Iniziamo dallo sguardo al passato di Florian Henckel von Donnersmarck: Opera senza autore (con Tom Schilling, Paula Beer, Sebastian Koch) illustra le pene d’un artista innamorato della figlia d’un ambiguo medico. Rapporti con la storia pure in un paio di doc d’autore siglati da Silvano Agosti e Wim Wenders. Ora e sempre riprendiamoci la vita esamina fatti del decennio 1968-78, mentre Papa Francesco – Un uomo di parola (in sala fino a domenica) esalta il dialogo del pontefice con la gente.

La quale abita tre titoli “desertici” (come lo è in fondo il bianco digicartoon Smallfoot – Il mio amico delle nevi di Karey Kirkpatrick sulle paradossali paure degli yeti): l’horror di Mike P. Nelson The Domestics, su sfondo post-apocalittico in cui una coppia (Kate Bosworth e Tyler Hoechlin) evita le fazioni di sopravvissuti, L’albero dei frutti selvatici di Nuri Bilge Ceylan (con Dogu Demirkol scrittore indebitato tornato nel natio villaggio) e il dramma Il bene mio di Pippo Mezzapesa (con Rubini) su un terremotato solo nel suo paese distrutto.

In Svizzera si svolge invece il giallo di Giuseppe Varlotta Oltre la nebbia – Il mistero di Rainer Merz, dove Delbono indaga sulla scomparsa d’un attore, e la commedia di Stefano Anselmi con Nunzio & Paolo (proprietari di ristorante veg agitati per la visita d’un critico carnivoro) Non è vero ma ci credo si sviluppa fuori Roma.

Altri patemi nel thriller Un nemico che ti vuole bene di Denis Rabaglia (con Abatantuono che soccorre il killer Antonio Folletto, deciso a sdebitarsi), e volendo The Wife – Vivere nell’ombra (di Björn Runge) non si discosta per atmosfere, narrando d’un romanziere (Pryce) sbugiardato dalla moglie (Close), vera artefice del suo successo. Crudeltà più fantasiosa nel fumettistico Venom (di Ruben Fleischer), con il cronista Hardy posseduto da entità aliena.

raxam

Essere avvolti dal buio, completamente proiettati verso un grande schermo sul quale si rincorrono immagini oggi squillanti, domani grigie, dopodomani mute, ma sempre in grado di creare cariche emotive più o meno durature, a volte perfino contrastanti. Sensazioni uguali e diverse delle quali Raxam non potrebbe fare a meno e della cui intensità propone la propria analisi. Condivisibile o meno, è comunque l'invito a non dimenticare un rito aggregativo e assai stimolante per la mente, perpetuatosi nonostante tutto per 120 anni: il cinema al cinema. E ragionarci su, o almeno provarci, non guasta mai.

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