Edmund Kean, celebre e superbo attore della prima metà dell’ Ottocento, appare tra le quinte e sulle assi del teatro Biondo Stabile di Palermo: emergendo dai secoli della storia della letteratura e della leggenda, decantando se stesso e il suo mistero, innovando il suo spirito ai nostri tempi e invitandoci allo svelamento di un farsa che è allo stesso tempo vita vacuità e gaudio. E’ di scena il Kean, Passione e Seduzione del benamato scrittore e giornalista Michele Perriera nell’interpretazione dell’attore Lollo Franco.
Il palcoscenico è meravigliosamente amplificato per mezzo di ben cinque livelli di narrazione; sono luoghi d’azione cangianti, ripidi gradini dell’essere, del rappresentare e del mistificare. Edmund Kean abita questo mondo tanto umano e piramidale, ne conosce le botole nascoste, le brillanti autoreferenzialità, le miserie, le probabili perversioni e le possibili virtù. Arte ed esistenza in Kean, grande e amatissimo attore, sopravvivono in eterno equilibrio tra eccessi, sperperi e la prepotenza di un donarsi agli altri in emozione, carne e segreti. Il suo corpo è un simulacro, la sua voce un vento di seduzione, il suo recitare un incantesimo a cui donne e uomini restano immancabilmente avvinti. Ma in quella stessa fascinazione si annida una trappola, che vorrebbe l’artista mutato in marionetta nelle mani di un altrui volontà, di una nobiltà capricciosa, di un committente eccentrico. A questo imperativo categorico, però, Kean fugge agognando ad un ritorno al teatro di strada più genuino e lontano dall’intrigo, più vicino alla vita e alla memoria. Il mondo teatrale di Kean deflagra invadendo la realtà della platea; badate bene, la quarta parete (muro immaginario atto a dividere un attore dagli astanti in sala ndr) non viene abbattuta ma solo crepata creando, tra personaggi e pubblico, una sorta di osmosi di rinnovati sensi e ragioni.
Lollo Franco (in questa produzione attore e regista ndr) è la vera cassa di risonanza dell’operazione teatrale. Il suo è un Kean vellutato e fortemente tormentato, una prova grandattoriale ben riuscita ma che, a causa dell’eccessiva verbosità di alcuni passaggi del testo, rischia alle volte di sfociare nel soporifero. Notevole l’impegno dei giovani attori (tutti scelti nel corso di una selezione a livello nazionale ndr) che hanno coadiuvato Franco nel divenire della pieçe: degno di lode Loris De Luna nel ruolo del tenero e trepidante saltimbanco Pistola, convincente nella parte sontuosa e ambigua del principe di Galles l’attore Nicola Franco (figlio dello stesso Lollo) mentre tra le donne hanno brillato Giuditta Perriera (nel ruolo en travesti di Salomon, servitore di Kean) Roberta Azzarone (Katty la Bionda) e Caterina Silva (Lady Elena). A cesellare il tutto i giovanissimi attori della grande compagnia “Putia d’Arte Malvina Franco” (diretta dallo stesso Franco ndr) guidati nei movimenti scenici e nelle pose dalla preziosa esperienza del co-regista (coreografo e storico interprete della compagnia Tanztheater Wuppertal di Pina Baush) Jean Laurent Sasportes. Magnifico l’apporto della costumista Dora Argento la quale vistasi interpellare, per un sempre più inusuale Kolossal di prosa teatrale, ha dato libero sfogo alla sua fantasia creando un fantasmagorico universo di costumi fastosi e onirici, liberi da qualsivoglia richiamo ad un epoca precisa ma in perfetta sintonia con i caratteri sulla scena.
La messa in scena ricca e lo stile recitativo tradizionale, risultano molto graditi al pubblico abbonato, ma riescono a farsi apprezzare, senza lasciare insorgere reticenze di sorta, anche dal pubblico giovane. Le rappresentazioni si protrarranno fino a domenica 24 gennaio 2016.