Disegni e striscioni per Davide Shorty, il cantante palermitano di XFactor, che è tornato nella sua città per un minilive al CC Conca d’Oro: “Essere qui è un’emozione e l’ affetto delle persone è un dono per cui spero di riuscire a meritarlo”.
Direttamente da XFactor 9, il talent show piu’ seguito dagli italiani, Davide Sciortino, in arte Shorty, è tornato nella sua città natale in occasione del quarto compleanno del centro commerciale Conca d’ Oro di Palermo, per un minilive tra i fans che sin dall’inizio del programma l’ hanno apprezzato e sostenuto.
” Il suo genere musicale è unico e la sua voce fenomenale, riuscirebbe ad incantare chiunque lo ascoltasse” , e ancora , ” La sua anima soul conquista il cuore e i suoi occhi la mente”– parlano cosi’ ragazze e ragazzi venuti ad ascoltarlo con tanto di maglie che portano il suo nome e striscioni che esprimono tutto il loro affetto verso il cantante. Davide Shorty, che prima del successo si esibiva nei pub underground della città ed è poi volato a Londra per inseguire il suo sogno, è rimasto quel ragazzo umile che ha iniziato facendo Rap con gli amici nella piazze palermitane.
Lo abbiamo intervistato nel back stage dell’evento.
Davide, come sei cambiato dopo X Factor?
“Io non sono cambiato, ho certamente più’ consapevolezza di alcune cose e ho un controllo dell’ansia leggermente migliore. Io sono molto ansioso, devo ammetterlo. E poi, come si fa a non essere emozionato quando vedi tutte queste persone che ti vogliono bene? Tutto l’affetto che sta arrivando in questo momento non è una cosa a cui m’abituerò’ mai e non lo do per scontato. Meritare l’affetto delle persone è un dono ed io spero di riuscire a meritarlo”.
Ad oggi, cosa ti ha lasciato il talent?
“Sicuramente un sacco di unione. Inaspettatamente, quando si parla di talent show si pensa ad una competizione e tante invidie. Ma quest’anno, forse perchè sono state selezionate persone con un background e con un percorso artistico di un certo tipo, si è creata davvero una bella coesione tra tutti i concorrenti. Era senza dubbio un regime molto rigido di lavoro e di preparazione, ma è stata una bella esperienza umana”.
Possiamo dire che hai iniziato la tua esperienza musicale come artista di strada, cosa pensi del fatto che il Comune di Palermo oggi abbia messo alle strette queste persone?
“Io ho iniziato facendo Rap tra i gradini di Piazzale Ungheria e Piazza Politeama, e la strada, beh… è stata una grande maestra per me. Colgo l’occasione per mandare un saluto al mio fratellone Hols, l’olandese che è stato il pioniere della musica da strada a Palermo e trovo assurdo che non vi siano regolamenti che consentano alle persone di esprimersi e portare dell’arte nelle strade. E’ un invito che faccio alle istituzioni, deve esserci un regolamento nel rispetto dei cittadini e dell’arte stessa”.
Davide, un’ultima domanda, che consiglio daresti ai giovani che vogliono intraprendere la tua stessa carriera?
“Studiare, studiare tanto, non fermarsi mai, di crederci, di coltivare il proprio talento e soprattutto di non arrendersi, di non farsi distrasse dai social network, di non illudersi. Quest’industria è una giungla, ci sono sciacalli e anche tante cose belle, bisogna andare avanti per il meglio”.
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