Claudio Sona, il giovane principe del trono Gay nella trasmissione Uomini e Donne potrebbe davvero contribuire a mutare per sempre la percezione della comunità LGBT da parte della società italiana.
In principio fu “Agenzia Matrimoniale” ad intraprendere il sentiero mediatico di sconosciuti cuori solitari, ospiti di una salotto televisivo e di una Marta Flavi prodiga di buoni consigli e desiderosa di veder tanti sogni d’amore finalmente realizzati; siamo a cavallo tra il 1989 e 1995.
Oggi come oggi un nuovo programma TV si assume il compito di dar vita e forma a storie d’amore tra la gente comune.
Certo è smarrita per sempre la nomenclatura di matrimoniale dal titolo della trasmissione, e ad analizzare bene la situazione, par di assistere di volta in volta ad uno strano B movie americano in cui un mondo medioevale, cavalleresco e stilnovista, si trova a fronteggiare una guerra interstellare tra marziani e venusiani.
Questo è Uomini e Donne alla guida dell’indomita e astuta Maria De Filippi. Ça va sans dire il format TV di canale 5 ammalia e incuriosisce, il suo successo è esponenziale e in questo melange di sentimenti, di prima notorietà da macchine da presa e di spettacolarizzazione del privato molti single, di ogni dove e di ogni età, tentano di trovare l’anima gemella.
Strani amori della nuova generazione, scrutati e sviscerati non sono più solo quelli dei Vip bensì di inediti personaggi, ovvero tronisti (dal trono sul quale siedono persone divenute oggetto del desiderio) e corteggiatori.
Uomini e Donne è stato, tuttavia, finora appannaggio della sola società eterosessuale. Finché, nella scorsa primavera, la conduttrice Maria De Filippi non ha aperto le porte del suo salotto delle coppie anche ai single omosessuali, per ora solo maschi ma la cosa potrebbe evolversi, con l’instaurarsi di un trono gay.
Sulla reggia poltrona della trasmissione è stato assiso il bellissimo Claudio Sona. Originario di Verona, modello e proprietario di un Bar, Claudio ha 29 anni gli occhi verdi ed il viso costantemente illuminato da uno splendido sorriso a 45 denti.
Ragazzo dai modi pacati ed educati, ha rivelato sin dalla sua prima presentazione un animo gentile, positivo e profondo. Tutto ciò a scapito delle primissime foto circolate durante l’estate sui social network e sulla rete, che lo descrivevano quasi impietosamente bello, irraggiungibile e forse anche superficiale.
Claudio Sona usa bene la lingua italiana e parla apertamente di sé con estrema genuinità. Incarna il giovane gay della porta accanto che fa amicizia con la vicina di casa, alla quale ha bussato per chiedere una tazza di zucchero.
In lui c’è una normalità altra, che nulla ha a che vedere con una repressione pedissequa della personalità, del modo di essere o d’atteggiarsi, ma tout court rintraccia un ulteriore tassello nel variopinto mosaico del mondo omosessuale.
Certo nel relazionarsi dinnanzi a telecamere, che ti portano dentro le case di milioni di cittadini, il tronista ed i suoi corteggiatori sembrano ancora fare qualche fatica.
L’agio sul set televisivo non è totale, le parole sono misurate, gesti e slanci calmierati. Il ballare insieme, a cui “colleghi” dell’altra sponda si lasciano andare senza troppi pensieri, è per i ragazzi del trono Gay ancora, quasi, un tabù.
A correre ai ripari la stessa Maria De Filippi, lanciatasi ad invitare Claudio -ormai quasi rassegnato a far sempre da tappezzeria- a ballare un lento con lei. Il suo esempio è stato seguito, nella puntata successiva, da uno dei corteggiatori di Sona, il neo arrivato Alessandro, lecchese di 22 anni. E primo ballo Gay in pubblico fu.
Claudio Sona fa comunque delle esterne e lì, visibilmente più rilassato, si confronta coi suoi corteggiatori con semplicità serietà ed anche simpatia su temi che, ai più tra gli ascoltatori, sono sconosciuti.
Il suo è il passo felpato dell’intera comunità gay all’interno della società italiana, vera e propria cristalleria di mentalità fragili retaggio di un passato deviato.
Accompagnato dall’arguta Maria De Filippi, questo giovanotto dalla voce calda e il sorriso disarmante potrebbe finalmente guidare una rivoluzione mediatica atta a giovare alla società LGBT tutta.
Su quel trono Claudio Sona potrebbe trovare l’amore (magari più vero puro e duraturo di tanti altri nati nella stessa circostanza e miseramente deflagrati, Costantino Vitagliano e Alessandra Pierelli docet) e allo stesso modo potrebbe risolutamente profondere un coraggioso messaggio all’intera nazione, del tipo: “la nostra realtà è la vostra realtà; abbiamo le stesse paure, siamo felici per le stesse piccole cose, piangiamo le vostre medesime lacrime, facciamo i vostri stessi sacrifici sul lavoro e godiamo dei vostri stessi piaceri. Che siano tatuaggi o piume di struzzo, virili bicipiti o sopracciglia curate e rifinite, viviamo e amiamo come voi e con voi!”.