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Grandi Sche(r)mi – Uscite del 9 febbraio 2017

Cinquanta sfumature di neroSettimana cinematografica fortemente legata ai numeri. Facciamo qualche conto, dunque.

Partiamo dal letterario Cinquanta sfumature di nero (che, tra l’altro, è un secondo capitolo), nel quale tornano Dakota Johnson e Jamie Dornan. Gli amanti “turbolenti” ci riprovano, con nuove regole, ma le influenze esterne potrebbero sciupare tutto. Al cast si aggiunge Kim Basinger, la regia passa a James Foley.

Altro genere (e altra cifra) per 150 milligrammi (che esce già l’8) in cui Emmanuelle Bercot dirige Sidse Babett Knudsen e Benoît Magimel. La lotta impari ingaggiata da una pneumologa contro un affermato farmaco e suoi devastanti effetti.

Restando in Europa, è evidentemente incentrato su un singolo – ma illustre – individuo Un re allo sbando di Peter Brosens e Jessica Woodworth (con Peter Van den Begin e Pieter van der Houwen). Un immaginario e incupito monarca del Belgio, con un regista inglese al seguito che dovrebbe rilanciarne l’immagine, si reca in Turchia in visita ufficiale, ma vi rimane bloccato a causa di una tempesta solare proprio quando la Vallonia si proclama indipendente. S’impone un (avventuroso) rientro urgente.

Le spie della porta accanto – nell’omonima commedia di Greg Mottola, in sala solo mercoledì – sono un paio, la coppia apparentemente tranquilla formata da Jon Hamm e Gal Gadot; ma i vicini Zach Galifianakis e Isla Fisher vorrebbero emularli.

L’horror di Brad Peyton Incarnate – Non potrai nasconderti (in arrivo lo stesso giorno) inquadra un solo, contrito esperto di possessioni (Aaron Eckhart) che s’imbatte nella medesima entità, insediatasi in un ragazzo, che colpì la sua famiglia. Difficile, infine, calcolare quanti supereroi-giocattolo appaiano nel cartoon in CG Lego Batman – Il film, firmato da Chris McKay. Certo è che il protagonista si rende conto che la sua natura solitaria non lo aiuta nell’avversare il Joker.

raxam

Essere avvolti dal buio, completamente proiettati verso un grande schermo sul quale si rincorrono immagini oggi squillanti, domani grigie, dopodomani mute, ma sempre in grado di creare cariche emotive più o meno durature, a volte perfino contrastanti. Sensazioni uguali e diverse delle quali Raxam non potrebbe fare a meno e della cui intensità propone la propria analisi. Condivisibile o meno, è comunque l'invito a non dimenticare un rito aggregativo e assai stimolante per la mente, perpetuatosi nonostante tutto per 120 anni: il cinema al cinema. E ragionarci su, o almeno provarci, non guasta mai.

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