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Cinema. Grandi Sche(r)mi – Uscite del 6 aprile 2017

Nuova settimana densa di titoli. In tutti ci si adopera per una vita dignitosa…

È così per il protagonista (Claudio Del Falco) di MMA – Love Never Dies (regia Riccardo Ferrero), agente che torna alle arti marziali miste per salvare la nipote; per Cluzet, che ne La meccanica delle ombre (di Thomas Kruithof, nel cast c’è la Rohrwacher) per bisogno intercetta telefonate; per il siriano Sherwan Haji, il quale, grazie all’azzardoso imprenditore Sakari Kuosmanen, si reinventa ristoratore a Helsinki ne L’altro lato della speranza di Aki Kaurismäki; perfino per gli ometti blu del digicartoon I Puffi – Viaggio nella foresta segreta (diretto da Kelly Asbury), in esplorazione per trovare un villaggio. A caccia di miglioramenti sono poi Andrea Arcangeli – in <the_startup> di Alessandro D’Alatri è il vero, giovanissimo inventore di un conteso social – e Shaden Kanboura, Sana Jammelieh e Mouna Hawa, emancipate arabe nella Tel Aviv di Libere disobbedienti innamorate di Maysaloun Hamoud, mentre Memphis, Reggiani, Apolloni e Montanari in Ovunque tu sarai di Roberto Capucci vanno a divertirsi a Madrid. Rapporti a rischio di cambiamento pure per lo smemorato Castellitto “riprogrammato” dalla moglie Buy in Piccoli crimini coniugali di Alex Infascelli; d’altronde, pure la Redgrave (impersonata da Rooney Mara in un lungo flashback) in un film chiamato Il segreto (in cui Jim Sheridan traccia una relazione proibita) qualcosa da nascondere l’avrà. Nella pellicola recita Theo James, fra gli attori del sequel Underworld – Blood Wars, dove la vampira Beckinsale (stavolta guidata da Anna Foerster) protegge la figlia. Altri scontri epici nel reboot di Dean Israelite Power Rangers (con Dacre Montgomery), con cinque problematici ragazzi a combattere gli alieni. Lotte diverse per La parrucchiera Pina Turco nell’omonimo lavoro di Stefano Incerti: molestata dal capo, apre un concorrenziale salone…

raxam

Essere avvolti dal buio, completamente proiettati verso un grande schermo sul quale si rincorrono immagini oggi squillanti, domani grigie, dopodomani mute, ma sempre in grado di creare cariche emotive più o meno durature, a volte perfino contrastanti. Sensazioni uguali e diverse delle quali Raxam non potrebbe fare a meno e della cui intensità propone la propria analisi. Condivisibile o meno, è comunque l'invito a non dimenticare un rito aggregativo e assai stimolante per la mente, perpetuatosi nonostante tutto per 120 anni: il cinema al cinema. E ragionarci su, o almeno provarci, non guasta mai.

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