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Cinema. Uscite sui grandi schermi del 16 febbraio 2017

Cosa ci riserva il cinema questa settimana? Tra cartoon, film d’azione, commedie e drammi ce n’è per tutti i gusti

Week-end cinematografico con caratteri femminili forti. Ci sono pure quelli maschili, tormentati.

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Per cavalleria s’inizia dai primi. Nel cartoon in CG e in costume Ballerina, diretto da Eric Summer ed Éric Warin, un’orfana bretone sogna Parigi per danzare all’Opéra. Viraggio ironico per Absolutely Fabulous – Il film, in cui Mandie Fletcher riprende l’omonima sitcom con Joanna Lumley e Jennifer Saunders. Stavolta le amiche amanti del glamour, credendo di averla combinata grossa, riparano in Francia. C’è poi la tosta Milla Jovovich, Alice per la sesta volta (sotto le indicazioni del marito Paul W.S. Anderson) in Resident Evil – The Final Chapter. La tosta eroina risale alle origini dell’invasione di zombi. Nel cast Ali Larter e Iain Glen. Titolo spartiacque della settimana (con un’ulteriore coppia regista/protagonista) potrebbe essere Mamma o papà? (nelle sale – sarcasticamente – da San Valentino) di Riccardo Milani, nel quale Cortellesi e Albanese sono in procinto di divorziare e paradossalmente in lotta per rinunciare all’affidamento dei tre figli. Si ride meno in Manchester by the Sea di Kenneth Lonergan, vicenda riguardante i dubbi di Casey Affleck, che dopo la morte del fratello (Kyle Chandler) è nominato tutore del nipote (Luke Hedges). Si ritrasferirà nella sua città natale (ci vive l’ex, Michelle Williams) per assolvere tale compito? Ancora un plot su una crescita complicata: Moonlight di Barry Jenkins inquadra tre momenti della vita di un giovane (nella maturità ha il volto di Trevante Rhodes) in quel di Miami, tra la tossicodipendenza della madre (Naomie Harris) e problemi di emarginazione legati a razza e orientamento sessuale. Con Mahershala Ali e Janelle Monáe. Infine l’azione di Autobahn – Fuori controllo di Eran Creevy. C’è una donna decisa (Felicity Jones), ma i riflettori sono per Hoult, messosi al servizio di Kingsley per rapinare il potente Hopkins.

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Essere avvolti dal buio, completamente proiettati verso un grande schermo sul quale si rincorrono immagini oggi squillanti, domani grigie, dopodomani mute, ma sempre in grado di creare cariche emotive più o meno durature, a volte perfino contrastanti. Sensazioni uguali e diverse delle quali Raxam non potrebbe fare a meno e della cui intensità propone la propria analisi. Condivisibile o meno, è comunque l'invito a non dimenticare un rito aggregativo e assai stimolante per la mente, perpetuatosi nonostante tutto per 120 anni: il cinema al cinema. E ragionarci su, o almeno provarci, non guasta mai.

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