La gattopardiana Villa Boscogrande ha accolto la presentazione della Caponata con pesce spada affumicato dello chef Fulvio Papagallo. Una scommessa per un mercato di nicchia come quello dei prodotti gourmet, per una Sicilia creativa e coraggiosa da esportare all’estero
Uno studio lungo ed intenso ha preceduto la realizzazione del prodotto che ieri, giovedì 25 gennaio 2018, è stato presentato con emozione a Villa Boscogrande a Palermo. Lo chef Fulvio Papagallo, dopo una significativa esperienza lavorativa al nord, torna nella sua città per investire in un progetto Made in Sicily. Si tratta di una Caponata di melenzane arricchita da un ingrediente particolare: il pesce spada affumicato.
« Ho scelto di suscitare una sorpresa al palato di chi proverà la “La Caponata di Fulvio”. Pensare di assaporare una tradizionale versione di un piatto simbolo della Sicilia e non aspettarsi l’esplosione di gusto del pesce spada affumicato è la filosofia alla base della mia scelta di immettere sul mercato un prodotto per veri gourmet » – afferma lo chef Fulvio Papagallo nel corso della nostra chiacchierata all’evento.
L’idea è semplice, una classica Caponata di melenzane con l’aggiunta di pesce spada affumicato. Una ricetta che potrebbe preparare chiunque instantaneamente. E se volessimo conservarla? Se volessimo esportarla fuori dalla Sicilia, lì dove non si ha dimestichezza con un tale prodotto?
« E’ stato molto complicato rendere commercializzabile e conservabile a lungo una pietanza di così largo uso dalle nostre parti » – ci confida lo chef. « Avevo un sapore ben preciso in testa e volevo ricrearlo senza scendere a compromessi con la sicurezza e l’affidabilità per la salute ».
Coadiuvato da un biotecnologo, dopo vari esperimenti e tanto studio, si è giunti al perfetto equilibrio di ingredienti per proporre al pubblico una Caponata di melenzane senza conservanti, che durasse a lungo e che non si alterasse nel tempo. Il segreto? Una punta di acidità in più e lo spadellare il pesce spada affumicato.
Nel corso della presentazione, tra cocktail e di altri prodotti tipici del territorio, l’assaggio della Caponata dello chef Fulvio Papagallo era d’obblico.
Al palato le note di acidità dell’aceto spiccano, ma sono ben dosate con un sapiente utilizzo dell’agrodolce – nota rappresentativa della ricetta tipicamente sicula. Gli ingredienti sono pochi ma ben distinguibili. Le olive Nocellara del Belice conferiscono una nota di dolcezza. I capperi di Pantelleria, nel loro perfetto color verde oliva, danno una spinta sull’equilibrio salino. Le melenzane sono, invece, una presenza neutra nel sapore ma fondamentale nella consistenza. I cubetti rimangono intatti in frittura ma, abborbiditi dalla salsa di pomodoro, conferiscono una certa cremosità alla consistenza. Il gusto che non ci si aspetta è quello del pesce spada affumicato, rintracciabile in piccole porzioni in grado di rendere unico il prodotto e completamente nuovo al gusto.
E’ d’obbligo chiedere allo chef Fulvio Papagallo a quale personaggio noto farebbe assaggiare la sua Caponata. « A Gualtiero Marchesi, senza dubbio. Anche se, purtroppo, la sua recente scomparsa mi costringe ad immaginare semplicemente un privilegio del genere» – ammette, sorridendo, lo chef.
Quella per Gualtiero Marchesi è più che una venerazione. Lo chef Fulvio Papagallo, infatti, confida di ispirarsi molto spesso ai suoi piatti, tanto da presentarne soventemente una propria versione nei suoi menù.
“La Caponata di Chef Fulvio Papagallo” è prodotta a Caltanissetta, con prodotti esclusivamente siciliani. Presto verrà venduta on-line e nei migliori negozi di prodotti gourmet.
Un sogno per il futuro dello chef-imprenditore? Esportare all’estero la sua creazione e permettere ai turisti che ogni anno vengono in Sicilia di assaporarne i gusti ed i suoi colori anche nelle proprie città.