Charlie Burgio presenta a Verve “Rebirth”

Charlie Burgio, artista siciliano trapiantato a Londra, ha dato vita ad un progetto video fotografico strabiliante. “Rebirth” racconta la rinascita contro i surreali canoni moderni e contro l’oggettificazione della figura della donna, che qui diventa la vera protagonista.

Dalla vena creativa del noto fotografo Charlie Burgio e dalla passione dirompente che caratterizza lui e il suo team, è nato il portentoso progetto “Rebirth”, creato tra Londra e Sicilia. Attraverso un video di backstage, l’artista ci ha regalato un viaggio all’interno del suo fantastico mondo creativo. L’idea portante è la bellezza,  raccontata attraverso gli elementi della natura come  l’acqua, filo conduttore che si reitera nei diversi set e diventa simbolo di rinascita. Ma ancora, tra atmosfere mistiche e sognanti, numerosi sono i temi affrontati, come l‘omofobia e la salvaguardia delle ricchezze ambientali, simbolo del forte interesse dell’artista verso un’attualità’ degradante e misera. Tra i set studiati nei dettagli, il mix perfetto di luci, colori e forme, Charlie Burgio è riuscito a dar vita ad un progetto strabiliante ed innovativo, raccontato in diciannove minuti di passione, emozioni e bellezza , grazie ad un montaggio scorrevole e ad un soundtrack accattivante, confermando, ancora una volta, il talento e l’intelligenza creativa che lo caratterizzano.

Verve ha intervistato Charlie Burgio, curioso di scoprire cosa si celasse dietro il suo estro magnetico che ha portato a realizzare “Rebirth”.

Charlie,  come nasce il progetto?

“Rebirth” è il mio progetto di fotografia creativa più recente, nato nel 2015, è stato realizzato tra Londra e la Sicilia. Come per i progetti precedenti , anche Rebirth è frutto di una lunga fase di pianificazione fatta di raccolta materiali ed un attento studio di immagine. L’elemento chiave è l’ispirazione, il sentirmi creativo e pronto a creare, senza di essa non riesco a lavorare.

Quali  sono state le tue fonti di ispirazione?

Traggo ispirazione dal mio estro creativo, che ritengo essere un dono del quale sono molto grato. Questa creatività è nutrita e rigenerata dall’amore per l’arte, dal culto della bellezza e dal lavoro dei grandi maestri di fotografia. Nell’era dei social la creatività e l’arte hanno finalmente piena visibilità per cui essere assolutamente originali diventa una vera e propria sfida ed in questo senso “Rebirth” rappresenta una piccola vittoria per me e per il mio team in quanto è un progetto assolutamente originale.

Quali sono le tematiche da te affrontate? Ci spieghi i motivi che ti hanno spinto a trattare questi argomenti?
Ogni giorno nel mondo vengono scattate milioni di fotografie, ognuna cattura qualcosa di diverso per ragioni diverse. Le fotografie ed i video di “Rebirth” ,oltre a stimolare il senso di meraviglia di chi le osserva, portano dei messaggi sociali molto importanti. Il titolo del progetto racconta la “Rinascita” della bellezza contro i surreali canoni moderni e contro l’oggettificazione della figura della donna , che in “Rebirth” diventa protagonista fiera e forte.

Gli altri temi trattati sono l’Omofobia, la libertà di essere ed esprimersi e la valorizzazione e salvaguardia delle bellezze del territorio Siciliano. Quest’ultimo un tema molto attuale in un momento nel quale, tra Trivellazioni in mare e impianti MUOS la bellezza primordiale della nostra terra è sotto attacco. Proprio per questo ho scelto come location del progetto località siciliane, tra queste l’Orto Botanico di Palermo e la bellissima spiaggia di Mondello. Come si può osservare nel video di backstage l’acqua è l’elemento portante, la chiave della vita, tutto inizia e finisce in mare.

Sei un cultore della bellezza. Ma cosa rappresenta per te la bellezza oggi in una società’ come la nostra?

Vivere a Londra mi dà la possibilità di essere costantemente al centro del mondo, tutto passa da qui, dalla moda, alla fotografia fino agli ultimi trend dei social media. Negli ultimi anni le “beauty challenge” online sfidano la gente ad uniformarsi a canoni di bellezza improponibili, sbagliati e malsani. Una di queste proponeva come metro di valutazione della propria magrezza un foglio A4, se si riusciva a coprire tutto il busto e la vita dietro ad esso allora si era perfetti. Queste tendenze portano a comportamenti sociali deviati che vanno assolutamente fermati.

Per questo in “Rebirth” ho voluto proporre una bellezza naturale, vera, una donna che prende il controllo della propria bellezza essendone fiera. Una donna che non è più sfruttata per la sua bellezza ma che diventa protagonista in prima persona. Anche la scelta delle modelle non “anoressiche” ne troppo “curvy” rispecchia le intenzioni del progetto.

Quali sono state le tecniche di realizzazione del video e delle foto?

In questi sette anni ho sperimentato tanto, passando da tecniche semplici e da manuale fino a quelle sperimentali. Rebirth è da questo punto di vista decisamente sperimentale. Assieme a quella che è ormai la mia famiglia creativa abbiamo voluto osare nella creazione dei look, dei set e nell’utilizzo di tecniche di illuminazione nuove. L’esito è stato positivo e mi ha dato nuove energie per continuare a creare, i progetti in cantiere sono tanti e si discosteranno totalmente da ciò che ho fatto fino ad ora.

VIDEO di Rebirth: https://youtu.be/boCieIdiSiI

FOTO di Rebirth: http://www.charlieburgio.com/#!rebirth/c164k

Models: Marta Siino, Sara Priolo, Cristina Voluti, Ginevra Ardizzone, Giorgia Salvaggio, Maria Luisa Pandolfo
Hairstylist: Antonello Baiamonte, Mauro Quattrocchi
Mua: Sonia Monte, Vera Musso
Assistente di produzione: Luca Scalici