Una Sicilia anni ’40 vessata dai bombardamenti della Seconda guerra mondiale. Una città, Vigata, nota ai lettori di Camilleri nella quale si viene catapultati fin dalle prime battute dei personaggi.
“Il casellante”, uno dei testi più drammatici di Andrea Camilleri, viene messo in scena sul palco del Teatro Carcano di Milano da uno splendido Moni Ovadia che, al fianco di Mario Incudine e Valeria Contadino, trascina il pubblico in sala all’interno delle vite dei protagonisti. Una narrazione che alterna prosa e musica, attimi struggenti che si alternano a intermezzi carichi di quella ilarità tipica dei siciliani.
Le vicende narrate sono intrise di ordinarietà e straordinarietà allo stesso tempo. All’interno della storia Camilleri inserisce tante tematiche come l’amore, la violenza, la criminalità, le difficoltà, le gioie e la guerra che fa da cornice alle vicissitudini messe in scena.
Un dualismo tra vita e morte si ritrova nel rapporto che la coppia protagonista ha con la questione legata all’avere un figlio. Un dramma nel dramma che spinge il tessuto narrativo quasi al paradosso con richiami mitologici.
Dentro a “Il casellante” c’è tutta l’anima siciliana dell’autore che attraverso l’uso sapiente della lingua locale arricchita di neologismi rende reale e vera l’atmosfera che vive sul palco.
Un lessico a tratti crudo che entra dentro la testa degli spettatori così come lo fanno le canzoni, squisitamente scritte secondo la tradizione siciliana con chitarra e mandolino, eseguite nella classica bottega di paese – quella del barbiere – che diventa il perno intorno al quale si alternano molti degli episodi che coinvolgono direttamente i personaggi.
Moni Ovadia, diretto da Giuseppe Dipasquale, interpreta sapientemente più ruoli definibili come dei veri e propri deus ex machina oltre che quello del narratore, inesorabile voce esterna che come un cantastorie si limita a esporre i fatti e a fare da trait d’union tra il pubblico e gli attori.
“Il casellante” di Andrea Camilleri sarà in scena al Teatro Carcano fino a domenica 5 febbraio, per maggiori informazioni visitate il sito www.teatrocarcano.com.