Non un’infatuazione passeggera, non una passione carnale, non un amore qualsiasi, quello di Anna e Claire è un Boston Marriage. La commedia in rosa lesbo, riscalda il cuore del pubblico del teatro Biondo di Palermo.
La vita per le donne, si sa, non è mai stata semplice. Non una passeggiata per boulevard assolati in parasole e abito di pizzo, più una ripida salita lungo un’altura scoscesa. Ogni diritto, dal voto alla possibilità d’amare è stata per le donne una conquista. Non stupisce, dunque, che alla fine dell’ottocento, le donne si ritrovassero, in sorellanza ed intimità a contrarre quello che dalla società veniva soprannominato un Boston Marriage.
Il matrimonio bostoniano, un pacs ante litteram, ove si realizzava la convivenza di due donne, spesso economicamente indipendenti da uomini. È proprio intorno alla possibilità di tale convivenza, sulle ali d’amorosi sensi, che si dipana la commedia brillantissima del drammaturgo statunitense David Alan Mamet.
Il Boston Marriage è quello agognato da Anna con Claire. Amiche, amanti, di antico corso. Anna è una donna fiera dall’allure aristocratica, serena e forte del suo munifico ricco amante. Claire è una donna inquieta, che vive con più sfacciataggine il suo esser single e lesbica.
Le due si incontrano, in un pomeriggio dorato, per raccontarsi e svelarsi. Tra di loro c’è un trasporto palese, sormontato, da un pervasivo senso di rispettabilità.
Anna usa il suo magnificente protettore per poter ottenere Claire, il vero amore sempiterno della sua vita. Claire, nell’irrequietezza senza posa del proprio incessante desiderio, chiede ad Anna ospitalità nella sua casa per iniziare una nuova relazione sentimentale con una giovinetta (che poi si rivelerà essere la figlia dell’amante di Anna).
Il testo è tutto un ribollire di gelosia e di allusioni erotiche. La trama si dipana a mezzo di un corpus dialogico serrato e multiforme, da cui sgorgano metafore e giochi di ruolo. L’amore e la passione divampano ma restano sottese, come non dette. L’anonimato ineludibile del sentimento e del desiderio.
Il mondo, con le sue restrizioni, resta fuori dalla finestra. Le due donne, in un salottino, tra dormuse, secrétaire e tazze di tè, si esprimono e relazionano come fuochi pirotecnici. È il piccolo mondo creato da Anna, il palcoscenico della vita (con tanto di segnale rosso on air) dove dissimulare o all’occasione aprirsi, ad arte, allo struggimento per e con Claire.
Sul palcoscenico a corroborare i ruoli di Anna e Claire, Maria Paiato e Mariangela Granelli. Si diverte la Paiato, a colorare la sua Anna d’un favoloso quanto satiresco grandeur attoriale; si aggrappa agli stipiti e alle tende con enfasi da Eleonora Duse. Mentre la sua coprotagonista Granelli mantiene un tono risoluto e pose mascoline, le gambe aperte e la schiena piegata e poggiata con i gomiti sulle ginocchia. Lo scontro è anche cromatico, il bianco e tartan viola e rosso del déshabillé di Anna vs il verde petrolio e nero dell’abito da giorno di Claire.
Fra uno scontro, un momento di sublime sensualità ed un tira molla di compromessi, le due donne si trovano a “gestire” la figura comica e allampanata di Catherine, la cameriera. A darle fiato, espressività e fumettistico risalto l’ottima Ludovica D’Auria. Catherine è palesemente il centro perfetto di Anna e Claire. La coscienza onesta e l’ingenuità furbetta, per questa ragione è un po’ delle donne la protetta, la complice e la vittima designata.
Il materiale drammaturgico e brioso e raffinato, il finale riunisce le due donne a mezzo di un fine gioco di prestigio. C’è in questo spettacolo, per la regia di Giorgio Sangati e la produzione del CTB (centro teatrale bresciano), l’impegno nel dar il giusto lustro ad un opera dei nostri giorni (scritta nel 1999) figlia di un premio Premio Pulitzer (a Mamet per l’opera teatrale Glengarry Glen Ross nel 1984).
È un’occasione ghiotta per il pubblico del teatro Biondo (che pur si è prodigato nella co-produzione della messa in scena) ed una esperienza teatrale davvero curiosa, originale e acuta, contemporanea. Uno spettacolo che potrebbe sembrare fuori dal tempo ma è nel tempo eterno di tanti amori celati che trova il suo senso. Boston Marriage è di scena, in debutto nazionale, al teatro Biondo di Palermo fino a domenica 26 Marzo 2023.