Biancaneve nella battaglia è il titolo coreutico, firmato Michele Pernice per l’Ensemble Junior Company, che apre la rassegna Casual Theatre Project presso il teatro Lelio.
La serata di venerdì 16 Dicembre ha visto il debutto alla coreografia e alla regia del pupillo del maestro Marcello Carini, il giovane e promettente Michele Pernice (già danzatore della compagnia d’adulti professionisti Ensemble Dance Company ndr) con il balletto Biancaneve nella battaglia.
Ad essere diretta da Pernice la seconda generazione di giovanissimi danzatori formati dal maestro Carini, raccolti come Ensemble Junior Company.
A finire nel mirino artistico di Pernice la fiaba eterna e amatissima della più bella del reame, Biancaneve.
Molteplici le tematiche e le versioni della fiaba che hanno ispirato l’apprendista coreografo: la radice dei Grimm, l’iconologia Disney e la rielaborazione action-horror-fantasy della pellicola di Rupert Sanders del 2012.
Pernice si rivela un coreografo contemporaneo efficace e attento al dettaglio, ma sopratutto pregno di tutto quello che negli anni è riuscito ad apprendere ed immagazzinare dell’esperienza del maestro Carini (quest’ultimo, corifeo del teatro Massimo di Palermo è per questa ragione sempre a contatto con realtà creative e tecniche sempre differenti e corroboranti, provenienti da ogni parte del mondo ndr).
La partitura coreografica della sua Biancaneve nella battaglia è pertanto calata in un dosato melting pot di stili noti quali: il composito e vivido teatro danza di Pina Baush -per gli interventi ludico corali dei sette nani, tra i quali spicca il piccolo Antonino Modica, Cucciolo esilarante, gli eufemismi tecnici dall’estremo lirismo atletico di Martha Graham -per i passi a due tra Biancaneve e il principe Azzurro, il tutto condito da vagheggiamenti in stile Roland Petit.
Tutto questo scibile è, tuttavia, passato al vaglio del carattere schietto e argentino del coreografo. C’è serietà nell’affrontare l’arte danza, ma questa viene sdrammatizzata e resa fruibile. La prima coreografia di questo emergente sorride al pubblico prendendosi, talvolta, poco sul serio.
La resa, ad opera del giovanissimo gruppo di danzatori dell’Ensemble (tutti minorenni e adolescenti), risulta ottima; nel divenire della danza c’è uniformità, slancio ed equilibrio sono dosati e ragionati; vi è da parte di tutti un’adeguata aderenza alle forme e finalità del balletto.
I fisici sono giovani e per alcuni versi ancora acerbi; è il caso di Eliana Bologna, Biancaneve bella davvero e ballerina di rosee speranze tuttavia ancora un po’ legnosa e accademica.
La quattordicenne Matilda Di Marco, un’incisiva regina Grimilde, esibisce al contrario una fisicità molto matura per la sua età. E’ lei, a conti fatti, la stella della messa in scena; con la sua alterità prepotente e una bella tecnica classica profondamente interiorizzata ai fini del linguaggio coreutico contemporaneo, così come della regia e della drammaturgia.
E’ interessante vedere quanto il lavoro sull’assembramento ritmico dei corpi possa divenire il completamento della scena. Cosa che Pernice realizza in più scene, tramutando il suo gruppo di danzatori in architettoniche volte e torri di un castello (probabilmente le volute della stessa fiaba letteraria) sulle quali impera Grimilde o cambiando giovani donne in fusti d’albero della foresta oscura, ove Biancaneve Principe Azzurro e Regina si aggirano, e infine mutando i visi e le braccia degli stessi sette nani in un sarcofago scevro del freddo cristallo e caldo di affettuosi abbracci.
Bianceneve nella battaglia ha aperto la Casual Theater Project, kermesse di teatro danza e musica pensata e fortemente voluta dal maestro e coreografo Marcello Carini, coadiuvato nella coordinazione tecnica e artistica da Renata Orlando.
La rassegna impegnerà (da questo mese di Dicembre fino al mese di Maggio del 2017, per un totale di 8 spettacoli ndr) il teatro Lelio, diretto dalla signora Giuditta Lelio, di via Antonio Furitano a Palermo.
Casual Theater Project si propone quale vetrina di nuove produzioni artistiche e fucina di talenti emergenti, oltreché come spazio dedicato a fruttosi interscambi culturali (come quello che a Maggio prossimo vedrà protagonisti il succitato coreografo palermitano Carini e il noto coreografo modenese Alex Atzewi per una due giorni di danza d’autore ndr).