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Animalier alla riscossa: 5 regole per essere chic

Non più solo simbolo di una bellezza selvaggia, grintosa e determinata, l’animalier diventa sinonimo di sontuosa eleganza degna di una regina egizia sulle passerelle delle collezioni F/W 2016-17.

Raffinatezza è la parola chiave e animalier il must have di quest’anno per sentirsi veramente chic.animalier,

La storia dell’animalier affonda le radici in epoche molto lontane, come quella egizia in cui vestirsi con le pelli degli eleganti felini era simbolo della sacralità della quale questi animali erano circondati.

Tra le icone è da annoverare Betty Page, la prima pin up che nel 1940, vestita di succinti costumi con stampe animali, simboleggiava una donna predatrice e non più preda.

Nel 1953 Marilyn Monroe indossò un manicotto di pelliccia animalier con mantella dello stesso motivo in “Gli uomini preferiscono le bionde”.

Nel 1963, l’icona di stile per eccellenza, Audrey Hepburn, protagonista nel film “Sciarada”, indossò un cappello maculato realizzato da Givenchy.

Il primo stilista ad osare con queste stampe fu un lungimirante Christian Dior che nel 1947 realizzò, per la collezione p/e, abiti di chiffon leopardato.

Il boom vero e proprio però arriva fra gli anni ’70 e ’80, quando il wild style perse un po’ di bon ton tanto medio-borghese per essere riletto in chiave rock.

animalier

Gianni Versace- Animal print

Tute maculate e fuseaux zebrati impazzavano nel mondo reale come tra le star internazionali.
Un esempio tra tutti Debbie Harry, leader del gruppo rock Blondie.

E’ negli anni ’80 che lo stilista italiano Roberto Cavalli apre le porte al “savage style”, realizzando intere collezioni animalier, che diventarono in seguito uno dei simboli distintivi della sua maison.

Anche Valentino nell’87 e Gianni Versace qualche anno dopo, si lasciarono conquistare da questa nuova scia, il secondo infatti propose camicie di seta maculate per il prét-a-portér maschile.

Negli anni ’90 Azzedine Alaia, ispirato dall’emergente musica hip hop e dallo stile street, propone il total look maculato.

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Dolce & Gabbana

Tra i brand contemporanei che hanno rivisitato le fantasie animalier la stilista Anna Molinari per BlumarineBlugirl, che lo rilegge in chiave pastello aggiungendo quel romanticismo che il wild print non aveva mai avuto.

Glamour il maculato di Dolce & Gabbana che si miscela con elementi di barocco siciliano; molto chic quello di Prada.

Direttamente dalle passerelle F/W 2016/17 l’animalier si colora per Acne Studios, si indossa à la garçonne da Isabelle Marant, in chiave romantica da Valentino.

Scopriamo come abbinare l’animalier, seguendo semplicemente 5 regole.

Età, abbinamenti e linee

animalier, look animalier, Per le più giovani via libera all’uso del wild print osando con accessori viola, arancio o rosso. Dopo gli “anta” meglio indossare qualche accessorio animalier su un total black o caffè. Ad esempio, la mantella nera, grande ritorno sulle passerelle di questa stagione, è perfetta indossata con una maxi bag leopardata o giraffata. Il tubino animalier è splendido, ma bisogna avere il ”fisique du role” e, se non lo si ha, meglio optare per una giacca o un cappotto animalier dal taglio sobrio, abbinato a dei pantaloni che slancino la figura.
Altra opzione è il total black con camicia animalier (questa regola vale anche per le più giovani specialmente se dalle forme morbide).

Ricordate: “il troppo stroppia”. E’ meglio evitare stivali texani pitonati, cappello da cowboy e jeans maculati, a meno che non si vada ad un raduno country o in esplorazione di luoghi selvaggi.animalier

Gioielli 

Sì a gioielli minimal, total gold o argento, e monili tribal-egyptian dalle forme precise e geometriche, specialmente su maglioni sottili a collo alto. No a strass e ninnoli luccicanti bon- ton style.

Hair style

2acab21b59472b983e25f70ec7ad0893Per chi ha i capelli lunghi consigliamo una coda liscia e lucente media altezza, con scriminatura laterale che aiuta a rendere l’animalier ricercato e molto parisienne.
La seconda opzione è un fermaglio minimal portato sulla parte alta della testa lasciando liberi i capelli vicino alle tempie.
Sì a tutti i tipi di acconciature un po’ tribali e aliene che si sono viste in passerella.
Proprio perchè molto geometriche, donano un significato ancestrale alle tinte wild.

Il nostro consiglio: meglio abbandonare l’ effetto capello selvaggio che fa tanto DRIVE IN o consorte di TARZAN.

Cosmetici e smalti

Abbinate smalti e rossetti nelle tonalità del rosso in tutte le sue sfumature, del burgundy, del prugna:  i colori predominanti di questa stagione.
Non dimenticate di uniformare l’incarnato, che deve essere rigorosamente diafano e perfetto per portare queste nuances “importanti” e un po’ gotiche.

Per chi ama un look più naturale è in voga anche il nude in tutte le sue sfumature, che con le stampe wild va a nozze.

Se invece si scelgono tinte forti, mai abbondare con i gioielli se non si vuole passare dal glam al trash.

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Anche il profumo è importante può appesantire un look come questo già così ricco di colori caldi.
Contrariamente a quanto si possa pensare, meglio evitare le fragranze molto dolci preferendo quelle legnose o al massimo speziate.

Seguendo queste 5 facili regole siete pronte per affrontare questo inverno in perfetto jungle style.

vervemagazine

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