Sognatore dell’impossibile, l’artista Christo Vladimirov Javacheff si è spento all’età di 84 anni. Esponente di spicco della Land Art, ha dedicato la sua vita all’amore per la sua Jeanne-Claude e ad imprese artistiche di grande impatto
Con un messaggio dall’ufficio dell’artista, il mondo ha appreso ieri la scomparsa del noto artista bulgaro. “Christo ha vissuto la sua vita nel modo più pieno, non solo sognando ciò che sembrava impossibile, ma realizzandolo.”
Le sue imprese artistiche, condivise fino al 2009 con l’amata moglie Jeanne-Claude, sono di rilievo mondiale per la capacità di realizzare progetti ai limiti dell’irrealizzabile. Era un sognatore il maestro Christo, ma anche un abile progettista. La sua visione artistica era fortemente legata alla Land Art, della quale è considerato artefice.
Il suo intervento sui paesaggi, volto a ricoprirli di tessuto, e sui monumenti, volto ad “imballarli” con teli di nylon, è sempre stato provvisorio e proprio per questo atto artistico unico ed irripetibile.
L’intento di cristallizzare il tempo o di animare un luogo, a seconda del progetto, lo hanno spinto a compiere imprese epocali, quali l’imballaggio del Pont Neuf di Parigi nel 1985 con un telo di poliestere giallo ocra o del Reichstag di Berlino nel 1995 con un manto argentato.
La storia d’amore con Jeanne-Claude
Un sodalizio artistico, oltreché amoroso, quello con Jeanne-Claude – organizzatrice delle sue manifestazioni artistiche.
I due s’incontrarono per la prima volta a Parigi, in occasione della commissione di un ritratto per la madre di lei. La donna lasciò il marito dopo la luna di miele, resasi conto di aspettare un figlio da Christo. L’artista chiuse invece la frequentazione con la sorella di lei, Joyce.
Il loro amore fu la forza motrice di ogni lavoro, ben oltre la morte di Jeanne-Claude che lasciò comunque a Christo la forza di continuare i progetti artistici.
L’ultima opera in Italia
Si chiama The Floating Piers l’opera realizzata dal maestro su ben 3,5 km di passerella sul Lago D’Iseo nel 2016.
L’installazione è stata costruita da una serie di pontili galleggianti installati sulla sponda bresciana del noto lago. La realizzazione ha impiegato circa 220.000 cubi di polietilene ad alta densità e 100.000 metri quadrati di tessuto giallo brillante.
Il dopo Christo e Jeanne-Claude
La coppia ha sempre manifestato la volontà di far proseguire i propri progetti artistici anche post-mortem. L’ultimo è stato spostato a causa del Covid-19 e riguarda ‘L’Arc de Triomphe, Wrapped‘ a Parigi. Presumibilmente, l’installazione è ancora in programma per il periodo dal 18 settembre al 3 ottobre 2020.
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