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Sara Renda : ” Vivo di emozioni nel mondo speciale della danza”

Sara-Renda-ritratto Occhi da cerbiatta, color nocciola, brillano su un sorriso argentino, mentre fluenti capelli di un bel castano lucido incorniciano un volto allo stesso tempo appuntito e tondeggiante -oseremmo dire disneyano- il tutto rifulge su un corpo minuto, ma flessuoso e guizzante.
E’ lei, la ballerina classica del momento: Sara Renda, una fanciulla siciliana dal grande talento che, dopo una rigorosa formazione scaligera, si è vista corteggiare dalle scene del teatro dell’Opera di Bordeaux salvo poi, con raggiante stupore, ascendere all’immenso cielo de les Etoiles della danza francese, per di più a soli 24 anni (è stata nominata étoile dell’Opera di Bordeaux il 15 Dicembre 2015 al termine della Prima del balletto La Bella Addormentata ndr).
Per mezzo di questa nomina Sara è riuscita a catalizzare l’attenzione di molti, addetti ai lavori e non, sul suo lavoro artistico che è arduo, sempre differente ma per questo tanto eccitante.
Ci siamo visti accordare da lei un intervista, con disponibilità e gentilezza infinite. Queste le sue risposte alle nostre incessanti curiose domande.
Raccontaci il tuo primo ricordo legato alla danzaSara Renda 1
Credo che tutti i miei ricordi, fin da bambina, siano legati alla danza; non saprei come cominciare. Sicuramente da piccolissima mi ricordo intenta a ballare le mie canzoni preferite.
Etoile dell’Opera di Bordeaux a soli 24 anni, quali sono gli elementi che ritieni fondamentali nella formazione di un danzatore?
Costanza,perseveranza,applicazione e conoscenza di sè stessi. Non bisogna, poi, mai contare solo sulla tecnica ignorando sia un profondo lavoro sull’interpretazione  che sulla persona.
Credi nel talento?
Credo che ogni persona abbia un talento; il problema è che a volte è nascosto e anche quando lo si incontra, se non accompagnato da un’adeguata dose di fiducia in se stessi, non è semplice farlo emergere. Ma molto più importante del talento è il lavoro su se stessi, centrasi nel presente così da auto-potenziarsi.
Sara Renda 6Quali pensi siano state le tappe chiave  della tua carriera di ballerina?
Credo partecipare ai concorsi di danza già da piccolissima; è stato vitale entrare nell’Accademia del Teatro La Scala e poi partecipare al concorso di Varna. Il passo decisivo è stato, ovviamente, essere presa in compagnia a Bordeaux.
Ultimamente sei stata impegnata nel ruolo di Aurora nel celeberrimo balletto di Petipa “La Bella Addormentata”, raccontaci la tua personale esperienza in questa sempre affascinante quanto ardua produzione.
È un balletto meraviglioso. Interpretare il ruolo di Aurora è come vivere una favola. Ho ballato la prima con il cuore in gola, non tanto per l’emozione ma perché mi ero immedesimata moltissimo nel personaggio della principessa.
Che emozioni hai provato al momento della nomina ad Etoile?Sara-Renda-étoile-dell’Opéra-National-de-Bordeaux-3
Indescrivibile non riesco a trovare ancora le parole; mi ricordo il battito del cuore e alcune incredibili  sensazioni che percorrevano il mio corpo tutto, facendomi fremere e commuovere.
La prima ballerina scaligera, Maria Francesca Garritano, ha messo in luce nel suo libro autobiografico “ La verità, vi prego, sulla danza” le problematiche nevrosi alimentari –quasi inevitabili- alle quali molti ballerini vanno incontro nel corso della loro vita artistica. Il testo della Garritano ha creato una disdicevole querelle con l’ente lirico la Scala. Cosa pensa Sara Renda in merito alla faccenda?
Penso che sia un discorso troppo personale per parlarne, anche perché ogni caso è a se stante. Io posso dire che i miei anni alla Scala sono stati tra i più belli della mia vita. Lascio rispondere gli psicologi riguardo temi così delicati. Solo una cosa mi sento di dire: spesso le aspettative dei genitori sono troppo alte e sature di costrizioni. I miei genitori mi hanno sempre detto divertiti e vivi i tuoi sogni, cosa ben diversa del ritrovarsi a vivere i sogni degli altri.
Sara Renda 4A questo punto, la domanda è d’obbligo. Che tipo di alimentazione segue Sara e che genere di prelibatezze si riesce a concedere l’Etoile?
Sono “Pescetariana”, mi vien da ridere a scrivere questo termine! lo dico perchè la mia dieta è prevalentemente vegetariana ma adoro il pesce. Mi lascio rapire dalle cose dolci (in dialetto siculo i mille tipi di dolci, tipici e non, vengono riassunti sotto la dicitura “cose duci” ndr) non penso mai al peso, non uso la bilancia,  sinceramente non so neanche quanto peso esattamente.
Quando eri bambina, chi era il tuo mito nel mondo della danza? E su chi riversi attualmente la tua stima?
Roberto Bolle e Alessandra Ferri, sono cresciuta nel loro mito e sono ancora i miei prediletti. La mia stima va all’indiscussa supremazia tecnica e all’esperienza interpretativa di Sylvie Guillem, ma ci sono moltissime altre ballerine che reputo fantastiche.
Chi prediligi tra gli attuali grandi nomi della coreografia Sara Renda 8internazionale?
Amo molti coreografi a me contemporanei e ne conosco i lavori. Purtroppo ,non avendo ancora avuto l’opportunità di lavorare con loro  non posso dare una reale preferenza.
 
Tra i ballerini classici o danzatori contemporanei (espressamente riferito agli uomini), veri e propri Divi delle nuove generazioni, con chi desidereresti danzare? 
Roberto Bolle, su tutti. Sarebbe un incanto!
 
Nel tuo lavoro sei immersa in un atmosfera densa di Cajkovskij e Prokof’ev, nelle ore di libertà che altro genere musicale ami ascoltare?
Ascolto tutti i tipi di musica e mi piace ballare tutti i tipi musica. In modo particolare, mi diletto con il latino americano e il caraibico.
 
Sara Renda 7Quale capo d’abbigliamento non può mancare nel tuo guardaroba?
Sono come qualsiasi altra donna, innamorata di scarpe e borse!
 
Torniamo per un attimo alla danza. Una volta Carla Fracci descrisse l’immagine della ballerina, seduta ed intenta a cucire i nastri alle proprie scarpette da punta, come iconica del mestiere. Ti riconosci in questa affermazione o trovi che sia un altro il gesto di routine distintivo della professione?
Passo ore a cucire le mie scarpette da punta, utilizzo questo tempo per riflettere e rilassarmi. Confermo anche per me é così!
 
L’ambiente della danza è da sempre multiculturale; l’armonia interrazziale è uno dei pregi di quest’arte. Sei un italiana circondata dal mondo in una sala. Descrivici i tuoi rapporti con questa multietnica realtà lavorativa e artistica.
Amo il fatto che nella mia compagnia ci siano persone da tutto il mondo, la diversità è un grande dono ed ho imparato tanto dalle culture che mi circondano. 
 
La Francia e la valorizzazione dei talenti artistici italiani. sara_renda_nouvelle_etoileAll’ Operà de Pariha fatto furore Eleonora Abbagnato, Valentina Pace ricopre il ruolo di prima ballerina presso le Ballet National de Marseille e tanti se ne potrebbero aggiungere. In cosa, secondo te, l’Italia differisce – o pecca- rispetto alla Francia nel maneggiare la sfera della danza e coloro che ne fanno parte?
La Francia è un paese che sostiene il talento di tutta la sua gente ; sotto questo punto di vista credo che l’Italia sia un pò indietro, arranca nella meritocrazia. Nonostante tutto, sembra stia migliorando. Io ho solo 24 anni, ho ancora tanto tempo per cambiare opinione.
 
Tre Aggettivi per raccontarti.
Perseverante,instancabile e dedita.
 
La città di adozione (Bordeaux) e la città di origine (Alcamo), regalaci un pensiero che TI  descriva ogni qualvolta le attraversi e ti relazioni con loro. 
Bordeaux è una città nobile e ricca di cultura. Alcamo è come un vulcano,  i miei compaesani provano emozioni amplificate… è un paese meraviglioso!
 
Una domanda dSara Renda 9i gossip: oggi come oggi, c’è una persona speciale nel tuo cuore?
 Si, il mio compagno Riccardo Sardonè (aitante attore italiano, classe 1977 ndr) stiamo insieme da diversi anni e devo a lui la pace interiore che ho raggiunto. Giustappunto, questo mese durante una romantica vacanza a New York mi ha chiesto di sposarlo (Sara, in vacanza a New York con il fidanzato, si è tenuta in allenamento presso il  centro Steps. La proposta di matrimonio le è giunta il 20 gennaio 2016 con vista su New York dalle zone verdi lungo il fiume Hudson ndr ) … I’m happy, Je suis heureuse, Sono felice! può bastare?!
 
 
 
 
 
Una straordinaria ragazza, solare e intelligente; un’ottima artista che siamo sicuri maturerà ulteriormente e farà ancora parlare di sé. Auguriamo ogni bene a Sara Renda per la sua carriera e vita privata in quella dolce Francia di Charles Trenet e Carla Bruni, Sylvie Guillem e Eleonora Abbagnato, Louis Garrel e Stefano Accorsi.

Enrico Rosolino

Enrico Rosolino apre il suo cuore al mondo delle arti alla tenera età di 2 anni, allorquando assiste alla proiezione cinematografica del lungometraggio animato di Walt Disney, Biancaneve e i sette nani. Ha inizio così un lungo percorso di scoperta e apprendimento nel variegato e sfaccettato mondo delle arti. Da piccolissimo si appassiona alla recitazione. Negli studi pone molta enfasi e impegno nelle materie umanistiche e, dunque, sceglie un liceo Classico. Durante l'adolescenza si diletta nella lettura ed interpretazione -a voce alta- dei classici greci. A 15 anni si avvicina concretamente al mondo della danza. Prende lezioni di balletto classico per 12 anni, e ad anni alterni segue dei corsi di danza moderna e contemporanea. L'arte coreutica diviene la sua più grande passione e territorio prolifico di ricerca. Si laurea allo STAMS di Palermo, e si specializza al DAMS di Bologna. Nel capoluogo emiliano affina e porta a più completa maturazione le sue conoscenze e il suo senso estetico e critico d'ambito teatrale. Viaggia molto, visita Parigi, New York, Londra, Barcellona, Copenaghen, Boston, Atene e molte altre città del mondo godendo di un approccio diretto e sentimentale con le di loro bellezze artistiche e culturali. Vive attualmente a Palermo e coltiva moltissimi interessi nei più svariati contesti. Da giugno del 2021 è iscritto nell'elenco dei giornalisti pubblicisti presso l'Ordine dei Giornalisti di Sicilia, per Verve si occuperà della rubrica dedicata al Teatro, alla cultura, e agli eventi dal vivo.

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